COOP. SASSALBO ECONOMIA OSPITALE

ToscoTravel

Coop. Sassalbo Economia Ospitale

La Cooperativa di Comunità Sassalbo Economia Ospitale nasce nell’autunno del 2020 per volontà di un primo nucleo di fondatori, per mitigare i disagi dei circa 150 residenti del borgo che trovandosi alle pendici dell’Appennino, rimane distante da molti servizi spesso di vitale importanza, per tale motivo il progetto ha dotato la comunità di servizi socio-sanitari a distanza tramite la telemedicina e la distribuzione di dispositivi diagnostici ad ogni nucleo familiare per poter prevenire e affrontare le prime emergenze sanitarie Il progetto ha anche un ulteriore obiettivo quello di valorizzare e potenziare la filiera della farina di castagne dall’essicazione, alla molitura, alla vendita, che da sempre caratterizza questo borgo e la sua gente.

Sassalbo (MS)

Il Territorio

Sassalbo (Comune di Fivizzano) si trova a 860 di quota in Lunigiana orientale, nel cuore del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano e dell’omonima Area MAB Unesco. E’ uno dei borghi di montagna a maggiore concentrazione di contenuti ambientali-storico-culturali della Lunigiana. Il nome del paese prende origine dalla vena di gessi triassici, affiorante poco a nord, ma tutta l’area è ricca di geositi: circhi glaciali, morene, doline e il fenomeno di erosione accelerata dell’Acqua Torbida. Il borgo è circondato da castagneti secolari che ne fanno uno dei maggiori produttori di farina di dolce. Nelle parti più in quota tra i 900 e i 1600 metri è presente la faggeta dove si trovano ampie aree circolari con terreno di colore nerastro: sono le piazzole dove un tempo venivano realizzate le carbonaie che permettevano di trasformare la legna in carbone. Questi boschi sono caratterizzati da una rete ben sviluppata di piccoli corsi d’acqua che prendono origine dalle pareti rocciose o alla base dei circhi glaciali. Numerose le specie rare, sia animali che vegetali, che vivono in questi particolari ambienti umidi. Da Sassalbo si dipartono numerosi sentieri CAI a medio-facile percorrenza che conducono in quota.

ToscoTravel

Da non perdere!

Sassalbo (sasso albo cioè bianco) prende il nome dalla vicina vena affiorante di gessi triassici. E’ un tipico borgo di montagna circondato da boschi secolari di castagno, dove le case, spesso ornate di maestà e  antichi portali in pietra arenaria locale, si affacciano su stradine e piazzette. Citato per la prima volta nel 1137 ‘In Saxo Albo episcupato lucense cappellam Santi Michaelis’, era già presumibilmente presente intorno alla metà del IX sec d.C. quando vi passarono le spoglie di S. Venerio traslate dall’Isola del Tino a Reggio Emilia. Sassalbo si trovava su un importante crocevia tra due antiche strade in uso fino a quasi tutto il secolo XIX: la via Parmigiana (Lucca–Piacenza) e la Via dei Lombardi (Lucca–Reggio Emilia), lasciando nei suoi abitanti un profondo senso di accoglienza che ancora oggi fa parte della loro identità. Per lungo tempo è stato conosciuto come ‘il paese senza camini’ per la presenza di numerosi seccatoi, privi di comignoli, che ancora oggi in ottobre fumano dai tetti, per essiccare le castagne.

La Via dei Lombardi è un’antica via di comunicazione, percorsa un tempo da mercanti e pellegrini, in quest tratto ancora oggi in parte selciata e racchiusa da maestosi muretti a secco, costruiti con i massi della morena glaciale, ricavati dallo spietramento dei castagneti. Tracciata su una pista perenne transappeninica Romana passava per Sassalbo e collegava il Mar Tirreno a Reggio Emilia e Modena. E’ detta anche Via Modenese perché diretta a Cerreto, che tra il XVI e il XIX secolo apparteneva allo Stato Estense, con Modena capitale. Questa via è oggi uno splendido sentiero che conduce con facilità in mezzo alla natura dell’Appennino Tosco-Emiliano, tra castagneti, faggete, sorgenti, valli glaciali, torbiere, ghiacciaie, detriti morenici e tanto altro.

I gessi triassici, che affiorano poco a Nord di Sassalbo, sono rocce antichissime formatesi in mare per evaporazione dell’acqua e sedimentazione di sali, circa 220-210 milioni di anni fa. Sono rocce bianche, molto friabili e la loro elevata solubilità ha originato frequenti fenomeni carsici sia sotterranei come grotte e inghiottitoi, che superficiali come le doline, ben visibili sui soprastanti prati pascoli di Camporaghena, che in maggio si ricoprono bianchi narcisi selvatici e numerose altre rarità botaniche. Sulla parete di roccia sono bene visibili le pieghe degli strati rocciosi dovute all’orogenesi.

Il Passo dell’Ospedalaccio, un tempo passo delle Centocroci, è un valico molto ampio tra Toscana ed Emilia. Nei pressi del passo sul versante toscano era un tempo presente l’ospitale di San Lorenzo per l’accoglienza dei viandanti che qui attraversavano l’Appennino. Ben visibile invece un cippo di confine del 1812 che delimitava la Repubblica Cisalpina dal Granducato di Toscana. Facilmente raggiungibile tramite sentieri, il passo è caratterizzato da un’ampia prateria, punto panoramico notevole, e permette di raggiungere le Sorgenti del Secchia in un’ora o il Passo del Cerreto in mezz’ora, ammirando in lontananza anche la Pietra di Bismantova.

Il Lago Padule è uno dei tanti laghi derivati dall’azione dei ghiacciai che hanno modellato le montagne durante l’ultima era glaciale. Il lago Padule è situato alla base della valle morenica di Pezzalunga (chiamata localmente Vallone dell’Inferno), uno dei più ampi circhi glaciali dell’Appennino. E’ l’unico esempio di lago di sbarramento del versante lunigianese, derivato dalla deposizione di detriti morenici ai lati e nelle zone terminali del ghiacciaio. E’ inoltre un’importante zona umida in cui vegetano specie comuni come la cannuccia di palude e specie molto rare come il Trifoglio fibrino o gli eriofori con i loro bianchi pennacchi.

Qua e là nella zone, lungo i torrenti o nei pressi dei laghi si trovano le ghiacciaie, costruzioni in pietra, coperte da una pseudo-volta oggi per lo più crollata. All’inizio dell’inverno gli abitanti di Sassalbo sbarravano il fiume Rosaro o lateralmente il Lago Padule: con il freddo l’acqua stagnante si trasformava in una distesa di ghiaccio, che veniva spezzato in blocchi e stivato nelle ghiacciaie. Il ghiaccio veniva poi trasportato nottetempo verso gli ospedali o i centri urbani e usato per la conservazione.

I castagneti da frutto sono habitat di interesse comunitario considerati veri scrigni di biodiversità per le molte relazioni che il castagno intreccia con svariati esseri viventi. In origine il castagno faceva parte del bosco misto, ma dal Medioevo venne coltivato per la sussistenza delle popolazioni di montagna. Da allora
ogni anno dal 29 settembre, giorno di San Michele patrono di Sassalbo, si raccolgono le castagne che successivamente vengono essiccate nel ‘grado’ (o seccatoio) e dopo essere state ‘battute’ e pulite, vengono portate al mulino per la macinatura. Si ottiene così una pregiata farina dolce, che in Lunigiana gode del riconoscimento europeo DOP.

Previous slide
Next slide
ToscoTravel

Pacchetti esperienza

Prova

A PARTIRE DA

€30

Tour in ebike, biciclette a pedalata assistita della Cooperativa di Comunità Mulazzo Ospitalità e Ambiente, nel verdeggiante e  rigoglioso territorio circostante, ricco di castelli e borghi fortificati, fino a Montereggio e visita alla scoperta del ‘borgo dei librai’ e visita guidata all’affascinante borgo medievale di Mulazzo con le sue mura, gli stretti vicoli, le piazze e i palazzi. Il tour prosegue fino in agriturismo con  dimostrazione della produzione dei panigacci e pranzo degustazione a base di prodotti tipici e a km0.

Prova

A PARTIRE DA

€50

Tour guidato di una giornata in ebike, comode biciclette a pedalata assistita che permettono anche a chi non è allenato di affrontare le salite più impegnative, tra borghi rurali, castelli medievali e boschi di castagno tipici della Lunigiana, dove natura e storia convivono e raccontano affascinanti storie e leggende. Il percorso prevede una sosta per la degustazione di prodotti tipici presso locande storiche o agriturismi che propongono tutti prodotti a km0. Il tour è guidato dalle guide ambientali escursionistiche della Cooperativa di Comunità Sigeric e parte dal Bike Center nei pressi della Pieve di Santo Stefano di Sorano a Filattiera, sede della Cooperativa.